sabato 22 febbraio 2014

Al cimitero

Ho accompagnato la mamma di un mio caro amico al cimitero per depositare un fiore sulla tomba del marito. L'ho fatto con piacere. E mentre lei con amorevole cura, dopo aver baciato e accarezzato più volte la foto del defunto sulla lapide, provvedeva a ripulire la cappella gentilizia, ho fatto un giro nel luogo del riposo eterno. Quanti anni di vita sono raccontati con nomi che si ripetono. Vecchi, giovani, bambini, neonati. Frasi struggenti di un dolore inconsolabile che solo il tempo ha lenito ma non cancellato. Di tanto in tanto un giro tra le tombe non fa male al corpo e allo spirito. Ti ricorda che siamo di passaggio e che non dobbiamo sprecare il tempo che ci è stato dato. Di vivere e di morire.

domenica 16 febbraio 2014

L'odore di pane fresco

C'è una via del pane a Vasto. E' impossibile non avvertire, persino con il naso anche più raffreddato, l'odore della farina e del pane fresco quotidiano. Questa via dei miracoli è via Giosia. Anche in questa mattina di domenica si avverte forte l'incofondibile odore. Mi emoziona e mi ridà vitalità. Non deve andare sprecata nemmeno una fetta di pane con la sua dose di buon sale che dà sapore.

lunedì 10 febbraio 2014

Una telefonata, la morte del padre di un amico

Poco fa ho ricevuto una telefonata sul cellulare. Dall'altro capo del filo Peppe, un mio vecchio compagno di scuola. «Ti chiamo per dirti che è morto mio padre». Aveva 84 anni e da tanto non lo vedevo più in giro. Mi capita di frequente di ricevere telefonate per annunciare un fatto di cronaca. In questo caso è diverso: si tratta di una persona che conoscevo. E' passato a miglior vita dopo aver vissuto la sua vita intensa vita di marito e genitore di tre figli. Ha raggiunto sua figlia Maria che un male oscuro già da tempo l'aveva rapita. Riposi in pace.

giovedì 23 gennaio 2014

La telefonata

Sono fortunato a essere marito e padre. Entrambe mi divertono. In particolare quando ascolto le loro conversazioni accese e mai banali. Poco fa stavano discutendo, ma in casa c'è solo la mia consorte. Stanno discutendo, come si usava dire una volta, via cavo anche se una delle due sta usando un cellulare. L'argomento del contendere non mi è noto, ma il ritmo delle parole è molto incalzante. Mi piacerebbe registrare le loro voci per farle riascoltare. Ma la riservatezza è d'obbligo. Più che tra moglie e marito e tra mamma e figlia che non si deve mettere il dito, non fa rima ma il senso è chiaro. Non vi pare.

mercoledì 22 gennaio 2014

La fiamma accesa

Sono rimasto rapito dalla fiamma del caminetto. La legna scoppietta e riscalda tutto intorno. Che senso di calore dà il fuoco di un camino acceso e soprattutto di calma serena. Crea un'atmosfera particolare e tutti seduti davanti a scaldarsi e a parlare. Tante parole allungando le mani per non far disperdere il calore. E, di tanto in tanto, c'è qualcuno che alimenta la fiamma con un altro ciocco di legno. E si continua a parlare senza guardare all'orologio.

martedì 21 gennaio 2014

Un amico ha lasciato la moglie o forse è il contrario?

Dopo anni ho incontrato questa mattina un mio vecchio compagno di scuola. Mi ha salutato con l'affetto di sempre nonostante siano trascorsi decenni dall'ultima volta che eravamo nella stessa classe. La freschezza resta immutata. L'aspetto goliardico è rimasto intatto anche se il lavoro e le vicissitudini della vita condizionano ogni cosa. Mi ha confessato che non vive più con la moglie. Si sono lasciati. Nella concitazione di ascoltarlo non ho capito chi abbia lasciato l'altro, oppure se sia stata una scelta condivisa e consapevole. Resta l'amarezza di un amore spezzato. Ma da come il mio amico me l'ha detto non mi sembrava tanto addolorato per la decisione presa da entrambi.

lunedì 20 gennaio 2014

Passano i secondi

Mi sono soffermato a osservare l'orologio a lancette. Uno di quelli che si ricarica ancora, come si diceva una volta, a mano. Girando avanti e indietro la corona. Un movimento meccanico fatto con il pollice e l'indice. Tic, tac. I secondi si susseguono uno dopo l'altro. E non sempre scorrono allo stesso modo. Una volta i secondi passano velocissimi, altre volte la lancetta sembra che sia trattenuta da una forza misteriosa. Ma comunque trascorrono inesorabili, come il tempo che passa. Così passano gli anno.

domenica 19 gennaio 2014

Auguri a mia sorella Cinzia

Oggi compie 45 anni mia sorella Cinzia. E' la più piccola della famiglia. E' nata di domenica. Ricordo ancora, anche se allora avevo poco più di 8 anni, la sera della telefonata dall'ospedale quando ci fu annunciata la notizia della sua nascita. Stavamo vedendo la televisione. Sul primo canale stavano trasmettendo lo sceneggiato televisivo "La freccia nera" con Aldo Reggiani, Loretta Goggi e Arnoldo Foà. E' un'immagine che rimarrà impressa per sempre nella mia memoria.

sabato 18 gennaio 2014

Pensare all'amore grazie alla tivù

Il pomeriggio che da poco ho messo in archivio mi ha riservato dello spazio al riposo. Non fosse altro perché mi sono dedicato a ciò che mi rilassa di più quando non devo pensare a niente: la televisione. Su uno dei canali di Sky hanno dato un film con i premi oscar Meryl Streep e Tommy Lee Jones con la pellicola "Il matrimonio che vorrei". Si parlava di una coppia legata da 31 anni di matrimonio. La trama mi ha coinvolto con forti emozioni. Ho pensato al legame che ho con mia moglie: a settembre saranno 27 che siamo sposati. Ho pensato all'amore. Al mio amore. La tivù mi ha aiutato a pensarci. Forse questa è l'unica ricchezza che ho in questo momento.

venerdì 17 gennaio 2014

S'ode solo il vento

Sono solo in casa e c'è silenzio. Le mie due donne sono in libera circolazione, sono fuori casa. Silenzio dentro questa mura che, quasi per magia, amplificano i piccoli rumori i quali diventano all'improvviso assordanti. Il dio Eolo ha fatto la voce grossa e ne approfitta avendo trovato degli spiragli nella vetrata della veranda. Ho cercato su Google il suono onomatopetico del vento. Ho trovato su un sito le consonanti fww, ma poi pensado ai brividi che sto provando il classico e immancabile brrr. Del resto stando da solo come faccio a far percepire ciò che sto provando in questo momento? Poi un rumore sinistro: deng. Cosa sarà successo?
  

giovedì 16 gennaio 2014

L'austera aula del tribunale

La mia professione mi porta a dover frequentare le austere aule di tribunale. Più che per sbarcare il lunario - anche se per certi versi lo sarebbe anche perché mi darebbe lo spunto per le notizie - sono costretto ad andarvi per difendermi. Querele, querele e ancora querele. Alcune delle quali mi hanno visto coinvolto anche senza una responsabilità diretta. Ci sarà tempo e modo per dimostrare estraneità o l'inconsistenza delle accuse. Ma nel frattempo devi essere presente alle sedute con tanto di avvocato. Vorrei ringraziare il mio legale, tal Pierpaolo da Vasto (solo il nome per evitare che gli aumentino le richieste) che pro bono mi sta difendendo. La mia attuale condizione non mi consentirebbe di dargli il dovuto. Ci sono ancora brave persone in circolazione.

mercoledì 15 gennaio 2014

Un irrefrenabile desiderio di dolciumi

Preoccupati un po' tutti a non ingrassare troppo spesso ci priviamo del piacere di un buon dolce. Questo pomeriggio ho mandato al diavolo ogni residua resistenza. Ho messo mano, è proprio ciò che è accaduto, al pandoro che non avevo ancora aperto. Ci sarà tempo per fare qualche passo in più per smaltire le calorie accumulate. Oggi spazio solo alla soffice fetta di pandoro e al suo burro. Zucchero a velo, per favore. Che fine ha fatto.

martedì 14 gennaio 2014

Rovistando tra le vecchie fotografie

Penso vi sarà capitato di rovistare tra le vecchie fotografie. Fino a qualche anno fa occorreva tirare fuori dai cassetti scatole di latta o cartone o il più classico album per vedere scorrere il tempo attraverso le immagini. Fotografie in bianco e nero oppure dai colori malamente sbiaditi. Un viaggio tra i ricordi che solo quegli scatti riesce ancora a provocare nella nostra memoria. Tra dolore e simpatia si ricordano i genitori, i parenti e gli amici, che non ci sono più. Maledetti anni che passano trasformandoti il volto rendendo stanche e malandate le membra. Meno male che ci sono le fotografie a cristalizzare gli anni che furono. Ora il computer nasconde una parte di quegli scatti. Il più delle volte e difficile ritrovare ciò che cerchi, ma il tante altre volte lo schermo di riempie con un passato che non si può cancellare.

lunedì 13 gennaio 2014

L'aria fresca del mattino

L'aria fresca del mattino. E' come uno schiaffo a mano aperta in faccia per dirti che sei vivo. Un nuovo giorno e un nuovo foglio che devi staccare dal calendario appeso al muro. Dalla finestra entrano in camera i primi rumori della città che si sveglia e il gelo di una notte appena trascorsa. Le prime luci del sole si riflettono sulle finestre dei palazzi. Di corsa a prepararsi per coprirsi per iniziare una nuova corsa contro il tempo sperando di riempire la giornata di impegni e di contenuti.

domenica 12 gennaio 2014

A pranzo con il coro

Tutti insieme. Coristi, maestro, presentatore e vari sponsor. C'era anche il primo presidente, Carlo Padoan, e quello di oggi, Bruno Di Lena. Un'occasione unica per festeggiare quarant'anni di attività canora. Non è facile per un'associazione, per giunta musicale, di riuscire a resistere per tanti anni. Il Coro polifonico Histonium c'è riuscito. E ci siamo divertiti provando gustare nell'assaggiare tutte le pietanze - trattati sempre con affettuosa generosità da Aldo Perrozzi - a dispetto di chi non perde occasione per fare la dieta anche in queste circostanze. Che bello anche le immagini che scorrevano per una storia che racconta 480 mesi di vita associativa.

sabato 11 gennaio 2014

Sabato pomeriggio? Ripulire i cassetti

Da qualche mese a questa parte ho il sabato libero. In particolare il pomeriggio. Oggi mi sono dedicato a ripulire la cassettiera del mio mini studio. Per prima cosa ho svuotato ad uno ad uno i sei tiretti gettando a terra il loro contenuto. Poi mi sono seduto, naturalmente a terra, e armato di buona pazienza ho inizio a prendere un oggetto dopo l'altro. Un elenco interminabile, se dovessi mettermi a scrivere ciò che ho trovato forse non basterebbe questa pagina. Tante cartacce che ho rigorosamente messo nella differenziata. Ho ritrovato persino tre mie fotografie che mi hanno fatto sorridere. Erano tutte degli anni Ottanta: una con la barba e due con capigliatura a cespuglio. Ammetto di aver provato simpatia per quelle immagini. Foto servite per documenti di riconoscimento. E sono riuscito a ricordare che erano state scattate dal fotografo Maurizio Santulli. Per oggi basta così. Cassetti a posto; alla prossima pulizia. Sabato permettendo.

venerdì 10 gennaio 2014

La cantilena che mi piace tanto

Non credo di svelare un segreto di cui debba vergognarmi. Ma da quando ero seduto nel seggiolone, quindi oltre mezzo secolo fa, emetto degli strani suoni. E' una sorta di cantilena che eseguo senza accorgermene. Accade sempre e soltanto quando mi concentro o svolgo un lavoro ripetitivo. Quanti mi ha conosciuto bene avranno ascoltato i miei ritornelli. Non sempre me lo hanno fatto notare. Ma accade e non ci posso fare nulla: è una cosa automatica quanto involontaria. Mia cognata Daniela quando ha la fortuna di ascoltarmi mi prende in giro. Le è concesso.

giovedì 9 gennaio 2014

Voci dalla cucina

E' una delle cose che più amo in casa mia: ascoltare le voci che giungono dalla cucina. E non si tratta di origliare perché giungono distinte e non ricercate alle mie orecchie. Sono quelle di mia moglie e mia figlia mentre preparano la cena. La cosa accade ogni sera da quando sono a casa a quest'ora. Mentre discutono su cosa preparare si può assistere ad accese discussioni o a divertiti canti alla stregua dei lavoratori tra i campi. Tra di loro c'è complicità, anche nell'assaggiare e spizzicare il piatto da portare poi a tavola. Le adoro anche per questo.

mercoledì 8 gennaio 2014

Tasse, ci prendono in giro

Sto ascoltando il telegiornale. E' una sofferenza: si parla solo e soltanto di tasse. Per l'Imu che non si paga arriva una nuova gabella per chi è proprietario di case. Nuova tassazione che sarà più pesante rispetto a quanto si sarebbe dovuto pagare se fosse rimasta l'Imu. Ci stanno prendendo per i fondelli.

martedì 7 gennaio 2014

Il registratore e il bloc notes

Che grande invenzione il registratore. Ti consente di riascoltare non una ma più volte la voce registrata. E ogni volta che fai rewind e riaccendi cogli sensazioni nuove e persino diverse. Si colgono sfumature che in presa diretta ti possono sfuggire perché distratto da mille cose e pensieri. Un uso sano e corretto del registratore - ora non c'è bisogno di acquistarne uno perché basta il telefonino - migliora la comprensione delle cose ascoltate e da interpretare. Il più delle volte mi capita, però, di prendere appunti per meglio fissare i pensieri e i discorsi altrui. Le frasi scritte restano indelebili e non possono essere fraintese.

lunedì 6 gennaio 2014

Il bacio del Bambinello

Bacio del Bambinello al termine della messa vespertina nel giorno dell'Epifania. Una pia pratica che si ripete senza tempo. Racchiude il senso della religiosità più popolare e che vede mettere in fila la gran parte dei fedeli presenti alla funzione. Dopo una breve processione in chiesa il parroco si ferma ai piedi della scalinata davanti all'altare centrale e tenendo tra le mani l'immagine sacra ha inizio la lenta processione. C'è chi bacia i piedi, chi le mani, chi abbraccia quella statua inanimata, chi fa solo un semplice inchino e chi fa finta di sfiorare il corpo del Bambinello. E' un momento speciale e commovente, ancor di più quando è il turno di qualche anziano devoto o di un bambino forse nemmeno consapevole di quello che sta facendo. Gesti unici che meritano di essere vissuti con fede, anche in semplicità.

domenica 5 gennaio 2014

La Pasquetta dell'allegria

Le strade del centro storico, quasi per incanto, si sono riempite questa sera di suoni, canti e voci per la Pasquetta. Una tradizione che sembrava inesorabilmente destinata a spegnersi e invece sta trovando un numero crescente di proseliti. Chitarra, fisarmonica, tamburelli, tromba, maraca, di tutto di più, e soprattutto la gioia che infonde il canto di uomini, donne, grandi e piccini per annunciare che "già è nato il gran Messia". Dopo questo omaggio alla piazza tutti a disperdersi per la città per bussare alle porte degli amici per cantare a squarciagola chiedendo "un gallinaccio, o salsicce, o sanguinaccio, o prosciutto o mortadelle, o buon cacio o scamorzelle" con la minaccia di non andare via "se di doni non ne avremo". Le nostre belle tradizioni da conservare e preservare, la ricchezza di una comunità che riscopre un'identità comune anche con la Pasquetta, la sera della vigilia dell'Epifania.

sabato 4 gennaio 2014

La nebbia

Arriva lentamente e senza fermarsi facendo perdere prospettiva e profondità. E' la nebbia, che riesce a creare un paesaggio irreale quanto magico. Per Vasto è un fatto insolito, un evento che oggi ha avuto anche qualcosa di straordinario. Dalla balconata della Loggia Amblingh si vedeva a mala pena il caratteristico golfo lunato. Si aveva l'impressione di essere sospesi sopra le nuvole, con una più netta separazione tra la marina e la parte alta della città. A spuntare tra il bianco solo la croce sulla collina di Montevecchio che in maniera netta segnava il confine tra il cielo e la terra. Nebbia che per una volta non faceva paura, anzi invitava all'incanto.

venerdì 3 gennaio 2014

Due anni fa lo Sceriffo

Sono trascorsi già due anni da quando Vincenzo ha deciso di andare via. Un infarto fulminante lo ha lasciato a terra senza vita nella sua casa di Bitonto. A maggio avrebbe compiuto 53 anni. Una persona affettuosa e disponibile che colmava, con la sua generosità unica e gratuita, la mancanza di chi chiama cultura il non aver proseguito negli studi superiori. Vincenzo conosceva come andavano le cose del mondo per gli anni trascorsi dentro le mura di un carcere come agente della polizia penitenziaria. Di una persona che non c'è più si parla sempre bene. Per lo Sceriffo - come amavo appellarlo - è del tutto naturale. I suoi difetti, alcuni dovuti alle sue fragilità, venivano annullati dall'affetto spontaneo che riusciva a donare. Affetto ragionato, perché sapeva guardare dentro le persone e da uomo pratico sapeva distinguere chi voleva fregarlo e non era sincero. In certi momenti avverto la sua assenza. Non riesco a comprendere la ragione per la quale siamo stati privati della sua presenza. Quale disegno c'è in tutto questo?

giovedì 2 gennaio 2014

Le fetta di panettone

Cominciare il nuovo giorno non prima di aver aperto il cassetto per prendere un coltello con la lama a seghetto. Nel mobiletto sopra i fornelli c'è la busta trasparente con il tuo goloso oggetto del desiderio. Dopo aver tolto con lentezza certosina il laccetto di filo di ferro gommato ecco aprirsi a te nella sua immensità: il panettone avanzato del Capodanno. Con dolce tenerezza affondare la lama in quella pasta gonfia e spugnosa che nasconde al suo interno uvetta passa e frutta candita. Una fetta, solo una fetta. Per piacere. A morsi lenti ma regolari, facendo cadere a terra le briciole. Per restare inebediti a guardare quella forma unica, violata, tagliata pezzo dopo pezzo. Un'altra fetta, please.

mercoledì 1 gennaio 2014

Nuovo anno, buon anno

Dopo aver mandato via l'anno vecchio si pensa a come sarà quello nuovo. Siamo entrati nel 2014. Un nuovo anno da vivere. Cosa ci riserverà il futuro? Mi trovo a fissare il monitor illuminato del computer alla ricerca di una risposta, che non riesco ad avere. Le mie mani sono fredde e mentre incrocio le dita: lo sguardo mi cade su un tappetino per il mouse dove è impressa la parola famiglia. Il primo impegno dovrà essere per mantenere e sostenere la mia famiglia. Ma come? Alla ricerca di lavoro per produrre reddito e realizzare le cose minime e indispensabili. Mi rendo conto che il profilo è proprio basso, ricominciare da zero. Bisogna alzare la prospettiva. Ma come? Bisogna saper contare sulle proprie forze, ma non sempre bastano a trovare la strada. Il nuovo anno è iniziato anche per me. La vita è come una strada, più o meno lunga, fatta da pietre miliari che altro non sono gli anni. Girarsi indietro e poi guardare avanti è sempre uguale. Si percorrono metri e metri ancora. Spero di incontrare pellegrini che vogliano fare un pezzo di cammino con me.