martedì 31 dicembre 2013

Addio 2013

Mentre mancano poche ore alla conclusione del 2013 guardo indietro ai mesi che mi hanno accompagnato in questo anno che sto per mettere nel cassetto. Quanta sofferenza. Che dolore profondo, ma quanta forza nella famiglia e in alcuni angeli che hanno reso più leggero il peso sulle mie spalle. Il bilancio è negativo, ma non ho mai perso la speranza perché mi è dato del tempo. Ho ancora del tempo che non voglio sprecare inultimente. Si leggono notizie che ti lacerano nel profondo di quanti non hanno più la spinta per cercare di andare avanti. Prego per chi ha mollato e ha compiuto l'ultimo suo grido d'aiuto con gesti eclatanti e drammatici. Questi anni mi hanno rimesso con i piedi per terra. Difficili da accettare, ma è questa la storia che è stata scritta nel mio tempo.

lunedì 30 dicembre 2013

Prova a contare

Uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette, otto, nove e dieci. Ho contato fino a dieci. E a ogni numero ho assegnato un motivo per essere felice. In ordine mi sono uscite queste parole: famiglia, salute, amici, tempo, fede, speranza. Poi mi sono fermato pensando al lavoro che non c'è e alla precarietà delle cose. La dignità che è data dall'essere occupati. Non mi sono mai lamentato troppo per il lavoro e per le tante ore che ero impegnato. Ora mi pesa la mancanza di certezza e di garantire futuro alle persone di cui mi sono fatto carico. Felicità cerco nelle cose che faccio e nelle persone che incontro. 

domenica 29 dicembre 2013

Piazza vuota

Come è triste piazza Rossetti. Di domenica mattina. Sarà che da un paio d'anni ho superato i cinquanta, ma mi capita sempre più spesso di pensare al passato. Quando questa piazza era piena di gente. Ora è desolatamente vuota, non ci sono più voci da ascoltare. E' finito lo struscio. Non ci si incontra più per strada per chiacchierare e spettegolare.

sabato 28 dicembre 2013

Per i tornanti di Rendinara

Nel periodo natalizio il Coro Polifonico Histonium compie una mini tournée per eseguire dei concerti. L'odierna trasferta ci ha portati a Rendinara, frazione del Comune di Morino in provincia dell'Aquila. Vi risiedono stabilmente centocinquanta persone, mentre d'estate, dicono, raggiunga i cinquemila abitanti con il ritorno da Roma dove risiedono i rendinaresi. Per arrivare nella piccola comunità abbiamo dovuto percorrere diversi tornanti. E lo abbiamo fatto in autobus, e a ogni svolta siamo passati solo grazie alla pazienza e alla bravura di Mario. E' stata una serata da ricordare nel freddo della chiesa di San Giovanni Battista riscaldata solo dal calore del numeroso pubblico presente. Al termine del concerto all'esterno della chiesa il fuoco acceso in vecchi fusti di olio per riscaldare tutti con dolci e vin brulé. Poi in una vecchia casa ci hanno offerto la pasta con fagioli borlotti e guanciale. E mentre andavamo via ci hanno consegnato una busta di plastica che conteneva panini al prosciutto, con il pane a fette, che abbiamo consumato nella piazza del paese sotto un cielo di stelle.

venerdì 27 dicembre 2013

L'amico che non vedevo da tempo

Questo pomeriggio mi sono concesso un'ora di buona conversazione con un amico che non vedevo da tempo. Un amico sincero, un confidente affidabile. Non ci vediamo spesso, anzi per niente pur abitando nella stessa città. Ma questi lunghi tempi di assenza non pesano perché ogni qualvolta ci incontriamo e come se fossero passate solo delle ore dall'ultima volta. Oggi ci siamo seduti a un bar davanti a una tazza di caffè. Abbiamo parlato del tempo di crisi che stiamo vivendo. Problemi comuni con ordini di grandezza ben diversi. Lui fa il dentista, io l'occupato precario part time. Alla fine della chiacchierata mi sono accorto che non provavo alcuna invidia. Ero solo dossifatto di aver scambiato dei pensieri, senza filtro, con un amico. Ci siamo dati appuntamento a breve, ma ho il sospetto che non ci rivedremo poi tanto presto. 

giovedì 26 dicembre 2013

Santo Stefano

Il giorno dopo Natale. Il 26 dicembre sul calendario in rosso viene riportato come santo il nome di Stefano. Come detto è il giorno dopo il Natale. Ma a pensarci bene dalla sera della vigilia è solo un grande e unico giorno, nonostante ci siano state due notti nelle quali si è dormito, seppure per poche ore. E' una sensazione strana che ti avvolge e ti coinvolge per quelli che sono i giorni più belli dell'anno: i giorni della festa di Natale. Anche se una buona parte viene trascorsa seduti attorno a una tavola imbadita.

mercoledì 25 dicembre 2013

Natale 2013

Le parole possono passare veloci e qualche volta essere persino comprese in maniera diversa dalle intenzioni. Preferisco scriverti, perché possa esperimerti in maniera compiuta il mio pensiero e il mio ringraziamento. La notte appena trascorsa ci ha consegnato un motivo nuovo di speranza e nel contempo ha offerto l'occasione per riflettere, scavando giù nel profondo. Per me è un Natale diverso rispetto ai precedenti. Con più incognite, con più consapevolezza della provvisorietà delle cose e con la certezza del tempo che deve essere ben impiegato. E il tempo che stiamo vivendo ha voluto che una parte delle nostre vite si incontrassero, si contaminassero e confrontassero. Ho imparato a conoscerti e capirti. C'è la consapevolezza di un momento nel quale si deve ripartire da zero, forti dell'esperienza maturata.  Con serenità guardo al domani, tutto questo mi dà più forza ad andare avanti. Un giorno, una settimana, un mese, un anno ancora. Mi auguro che questo tempo non sia finito.

martedì 24 dicembre 2013

Di buon mattino alla Novena

Questa mattina ho deciso di andare alle 7.30 alla Novena di Natale nella chiesa di Santa Maria Maggiore. A celebrare era il parroco, don Domenico. Tra i banchi c'erano sedute una ventina di donne, tre bambini, un uomo e suor Grazia, una religiosa indiana. E' stata una funzione molto semplice, mi accompagnerà in queste ultime ore che mancano al Natale. Il sole, dopo aver attraversato le vetrate, si è stampato sulla parete sopra le canne dell'organo. Un colore intenso aveva riempito un cerchio. Mi sono sentito libero da tutti i pensieri.  

lunedì 23 dicembre 2013

Il piacere di leggere

Che piacere leggere. Giornale, libri e riviste. Una ricchezza di informazioni e cultura per soddisfare la necessità di sapere. Ma costa essere aggiornati! Un vero e proprio investimento indispensabile per non essere isolati dal resto del mondo. Mi piace leggere seduto davanti a una scrivania e persino in bagno.

domenica 22 dicembre 2013

Ma che belle voci ad Atri

Sono appena rientrato a casa dopo essere stato con mia moglie Valeria, mia figlia Claudia e mia cognata Daniela ad Atri. Grazie a mia sorella Cinzia ho avuto la possibilità di assistere al concerto in Cattedrale del gruppo inglese The King's Singers. Sei cantanti che hanno eseguito a cappella musica rinascimentale e moderna in polifonia. Un grande spettacolo. La bellezza di quelle voci per una serata che resterà impressa nella mia memoria. Suoni resi ancor più belli e suggestivi in una chiesa davvero unica.

sabato 21 dicembre 2013

Premiare l'impegno nell'ordinarietà

Mentre assistevo alla consegna a cinque studenti di altrettante borse di studio mi sono passati per la mente mille pensieri. A guardarli bene non avevano nulla di diverso dai tanti ragazzi che si incontrano tra i corridoi della scuola. In questi cinque ragazzi ho notato normalità. Bravi nell'ordinarietà della loro esistenza. Ma sento di dover fare un invito a imitarli, perché anche nella vita di tutti i giorni bisogna avere dei modelli. Dei buoni maestri. E questi studenti, nel loro piccolo, sono dei punti di riferimento. Perché bisogna aspirare a qualcosa di più, cercando di non accontentarsi di ciò che si è raggiunto. Da questo punto di vista ho scoperto di avere delle falle. Del resto anche questo è la diversità che rende speciali questi ragazzi nell'ordinarietà.

venerdì 20 dicembre 2013

Il fuoco di san Tommaso

Un calore così intenso da costringerti ad abbassare la cerniera del giaccone. Lo scoppiettare della legna che brucia sempre più, rischiarando la notte. La gente stretta, una vicina all'altra, per guardare le fiamme che si levano al cielo quasi a voler toccare il Divino. Che bella esperienza il fuoco di san Tommaso che la sera del 20 dicembre viene acceso in piazza san Vitale a San Salvo, davanti alla chiesa di San Giuseppe. Una tradizione che si dice risalga al 1745, quando nella notte arrivarono nel paese le reliquie di san Vitale, diventato poi il patrono. San Salvo, ora diventata una ridente cittadina con le sue industrie, la sua agricoltura e il suo turismo, ha il dovere di proteggere, conservare e valorizzare questa tradizione. E' la ricchezza di una comunità anche se contaminata da uomini, donne e bambini giunti da mille posti lontani.

giovedì 19 dicembre 2013

Che magia questa sera a San Salvo

Mi sono ritrovato per strada sotto l'albero di Natale in piazza Papa Giovanni XXIII. E all'improvviso il suono di una improvvisata banda di strambi Babbi Natale. La stranezza non era data tanto dalla qualità della loro musica quanto dai loro vestiti adattati per l'occasione. Eppure tutto mi sembrava  misterioso e meraviglioso. E ho sorriso perché per pochi minuti sono tornato bambino tra delle casette di Natale ricche di regali e dolcezze. Ero a San Salvo ma avevo l'impressione di essere altrove. La magia del Natale.

mercoledì 18 dicembre 2013

La follia dei numeri

Mi sono messo a contare. Uno, due, tre, quattro e così via. E più andavo avanti e più non mi fermavo. I numeri hanno qualcosa di magico. Se ti diverti a cambiare il suo ordine, qualche volto lo faccio con i numeri dei cellulari, ti sembrano tutti maledettamente belli. In particolare quando sono tutti numeri pieni e rotondi. Da ragazzo aspettavo l'arrivo del nuovo elenco telefonico e passavo il tempo a sfogliare le sue pagine, alla pari di una rivista piena di fotografie. E mentre scrivo mi ricordo di quando avevo sicuramente meno di dieci anni: segnavo i numeri delle targhe delle auto su un quaderno a quadretti. Follia dei numeri uno, due, tre, quattro e così via. 

martedì 17 dicembre 2013

Luna piena sulle nostre teste

Sono partito nel cuore della notte: direzione Roma. Sono passate da poco le quattro del mattino e già da un po' sono in macchina in autostrada. In cielo c'è luna piena e nemmeno una nuvola. Una luce intesa rischiara tutto intorno quasi a voler rendermi il viaggio meno faticoso. Sulla sinistra la vetta imbiancata della Maiella, che si svela in maniera diversa rispetto a quanto sono abituato a vedere dalla costa, da casa mia. Che bellezza la luna. Che emozione per me viaggiatore, in questa notte di luna piena.

lunedì 16 dicembre 2013

Il vasetto delle liquirizie

Guardo e riguardo ancora. E di nuovo, ancora una volta. Quel vasetto di vetro trasparente con il tappo ermetico color argento che le conserva e le preserva dalla presa della mia mano, ma sopra tutto dalla mia bocca vorace. In quel vasetto ci sono le liquirizie ripiene: ne sono ghiotto, ma sono disposto a cederle a mia figlia. Domenica scorsa mia cognata mi ha regalato una busta da un chilo. Rosse, gialle, nere, marroni e finanche rosa. Qualcuna anche dal sapore Coca Cola. Avevo deciso, almeno per questo pomeriggio, di non aprirlo. Di non toccarne nemmeno una, ma mentre sto scrivendo queste quattro righe sono riuscito a distrarmi e mi scopro a masticare. Una nera, ancora una nera, una rossa, una marrone...

domenica 15 dicembre 2013

Il panettone per celiaci

Mia moglie Valeria da oltre una dozzina di anni è celiaca: è intollerante al glutine. Celiachia
Per combattere la malattia l'unica terapia attualmente valida è quella dietetica evitando di mangiare cibi prodotti con il grano e l'orzo. Rispetto a quando le hanno diagnosticato questa pataologia Valeria ha meno problemi a trovare alimenti adatti a lei. Ha diritto a un credito alimentare che utilizza mensilmente in farmacia. Ritira farina, dolci e pasta potendo vivere una vita normale a tavola. Anche la sorella di mia moglie da tre anni è entrata nel club ristretto dei celiaci che si sta allargando sempre più. Insieme ora si dilettano in cucina: che pizze, anche più digeribili, vengono sfromate al sabato sera. In questi anni Valeria ha molto sofferto per non poter più mangiare, tra le tante cose, il panettone a Natale. Ha provato tramite la farmacia, ma ogni volta le venivano propinati prodotti, anche di pasticceria, immangiabili. Ieri in un supermercato Conad ho trovato il classico panettone Motta con uvetta e frutta candita rigorosamente senza glutine. Quattrocento grammi di bontà. Almeno per questo per lei e sua sorella sarà un Natale un po' più Natale.

sabato 14 dicembre 2013

Il tramonto dietro la Maiella

Non è per tutti poter vedere tramontare il sole dietro la Maiella. Io oggi ho avuto la possibilità di assistervi: è stato un tramonto meraviglioso. E' stato tutto più semplice facilitato da questo cielo terso. Uno spettacolo davvero unico. La Maiella madre con la sua cima imbiancata e quel color cremisi che l'avvolge in un abbraccio che sembra non finire mai. Provo sofferenza nel pensare come l'uomo faccia di tutto per rovinare la natura e l'ambiente in cui viviamo. Ma sono troppo rapito nell'osservare questo tramonto a tal punto che non riesco a pensare a null'altro.

venerdì 13 dicembre 2013

Odore di mandarino

A quanti di voi piace il mandarino con tutti i suoi semi? Credo a pochi perché la gran parte preferisce il mandarancio che non ne contiene affatto o solo qualcuno. Sono ghiotto di questi piccoli e succosi agrumi. Eppure preferisco il mandarino. Mi ricorda il mio Natale quando ero poco più che adolescente quando la varietà di frutta era davvero minore rispetto a quanto ci sia oggi. Mi piaceva aprire il mandarino con le mani sulle quali lasciava l'odore della sua buccia inconfondibile quanto intenso. Spesso e volentieri dopo averne mangiato il frutto mi dedicavo anche... a far fuori la buccia. Ma tutto questo dopo aver acceso una candela ed essermi divertito a spruzzarla sulla fiamma. Che giochi infantili. La vicina di mia cognata ha un albero di mandarino. Questo pomeriggio ne ho rubati tre nascondendoli in tasca. Appena tornato a casa ne ho subito sbucciato uno mangiando polpa e semi. Poi non mi è rimasto altro che strusciare le mani sotto il mio naso.

giovedì 12 dicembre 2013

Voglio donarti qualcosa di me

Voglio darti qualcosa. Qualcosa di me. Ogni giorno. Ma non è facile perché è difficile poterlo fare. Sono troppo legato ai miei limiti. E per quanto voglia essere libero sono sempre condizionato dall'ambiente. Mi sforzo di andare oltre il tempo ma il muro delle convenzioni mi ributta indietro restituendo i passi che ho già percorso. Mi piace ascoltare e raccogliere le storie degli altri. Tutto questo mi arricchisce, ma che fatica a non essere assorbito dalla sofferenza. Sembra assurdo ma c'è una classifica anche del disagio.

mercoledì 11 dicembre 2013

Quando a fumare sono i camini della fabbrica

Ero già fuori casa poco dopo le 8. Oggi l'aria era ancora abbastanza frizzante e soprattutto umida. Nell'osservare il golfo lunato dalla balconata di Palazzo d'Avalos sono riuscito a vedere la zona industriale di San Salvo. I camini della Pilkington stavano fumando, era da un po' che non ci facevo caso. Ma forse sarebbe più giusto che non c'erano le condizioni perché si potesse notare la fuoriuscita dei fumi. La cosa, roba da non credere, non mi è affatto dispiaciuta. Ho pensato alla produzione, agli operai al lavoro, alla stanchezza, ma soprattutto la possibilità di avere reddito e quindi dignità. Come cambia la prospettiva rispetto alle cose che ti capitano o che succedono attorno a te. Là ci sono camin che fumano, ma questa volta non sono in mezzo al mar. 

martedì 10 dicembre 2013

Che bello sognare

Da un po' di tempo a questa parte capita di risvegliarmi mentre sto sognando. Non perché prima non sognassi, evidentemente adesso lo ricordo più facilmente e la cosa avviene con maggiore frequenza. Quello di stamane merita di essere raccontato, nonostante sia una cosa del tutto personale. Ero seduto a tavola in cucina, nella casa dove vivevo da adolescente con la mia famiglia. C'era mio padre a capotavola, alla mia destra. Di fronte a lui mia madre, più vicina ai fornelli. I miei due fratelli e le due sorelle. Sette persone attorno a una tavola imbadita. Un'immagine vivida che mi ha riportato indietro nel tempo. Quando si viveva una vita fatta di piccole cose e ci si ritrovava a tavola per raccontarsi gli avvenimenti di giornata. Ci si divideva le pietanze preparate dalla nostra mamma, che più che con la fantasia doveva fare i conti con le poche lire a disposizione per sfamare sette bocche. Quanto tempo è passato. Che bello sognare, ma che nostalgia.

lunedì 9 dicembre 2013

L'acqua corre lentamente

Ho visto l'acqua scorrere nel fiume. Non mi sembrava che avesse grande forza. Anzi seguiva il suo corso con lentezza, quasi non avesse voglia di arrivare al mare. Come se volesse restare ancora un po' nel suo letto, per farsi guardare, dopo aver attraversato le montagne e le valli. Che grande pace. Come è bello farsi catturare dalla natura incontaminata. Si prova un gran piacere. Ogni tanto occorre fermarsi: è quanto mai salutare. Per ricaricarsi in maniera adeguata e ripartire verso il caos. Che vita sfrenata.

domenica 8 dicembre 2013

Sveglia, c'è un incidente mortale

Stamane sono stato svegliato da una telefonata. Dall'altro capo del filo Giuseppe, un amico e collega: «Sei sveglio? C'è stato un incidente mortale, la vittima è un giovane di 21 anni». Non è la prima volta, e purtroppo non sarà l'ultima, che di notte o di primo mattino sono stato svegliato dallo squillo del telefono. C'è un tam tam non scritto che ti porta a sapere di eventi così tragici in tempo reale, "on the air". E dove bussa il dolore alla porta di molti, per qualcun altro inizia il lavoro. In questi casi mia moglia mi apostrofa sempre duramente: «Siete dei falchi». Cosa risponderle? Noi ci schermiamo con il diritto di cronaca. Punti di vista. Mentre si raccolgono notizie sulla vittima e sulla dinamica dell'incidente un giovane collega mi chiede: «Ma tu non provi ribrezzo nel vedere quel cadavere?». Ci penso un po' e gli rispondo: «Pensa che ho disagio anche nel vedere un goccia di sangue. Lo sai come sono riuscito a vincere questo problema? Con la macchina fotografica, per me è come uno schermo protettivo che filtra tutto lasciandomi indifferente». Ma poi dopo essermi girato penso al dolore che staranno provando i genitori di quel ragazzo, di quella vittima. Ha un anno meno di mia figlia. E sento un dolore alla pancia lancinante. Dio l'accolga nella pace, oggi pregherò per te Giovanni.

sabato 7 dicembre 2013

L'emancipazione con i telefonini

Stamane ho riso da solo. Ed anche in maniera crassa. E anche più tardi ripensandoci riprendevo a farlo. La causa scatenante? Sono stato stimolato dall'osservare una donna anziana alle prese con il suo telefonino. E non con gli ultimi smartphone, ma un vecchio modello della serie tasto verde e tasto rosso del tutto consumati. Stavamo salendo assieme in ascensore, quando siamo stati interrotti nella nostra fugace conversazione sul tempo da un inconfondibile squillo di telefono. Con grande naturalezza continuando a parlarmi ha estratto l'apparecchio dalla sua borsetta in una frazione di secondo - chissà come avrà fatto solitamente mia moglie ci mette più tempo a ritrovarlo in quel fondo senza fine che è la sua borsa - e dopo aver pigiato il tasto giusto con il suo indice artrosico si è messa a discutere con un tal Nicola. E non ho potuto trattenermi dal sorridere. Emancipata da un telefonino. Chi l'avrebbe mai detto.

venerdì 6 dicembre 2013

Stringimi la mano e non mi lasciare

Stringimi forte. Stringimi forte la mano. E non mi lasciare. Voglio sentire il calore che attraversa le nostre mani. E' troppo bello saperti vicino. E' una delle condizioni del vivere, uno al fianco all'altro. Una lunga catena che ci lega perché non siamo fatti per essere soli. Non riesco a immaginare la mia vita senza aver un altro a cui rapportarmi. Sono certo che su questo ci si possa trovare d'accordo. E le mani hanno una loro funzione unica e insostituibile. Ne ho avuto una prova quando ho visto una scolaresca di bambini delle elementari attraversare la strada. Ognuno era collegato all'altro dalle mani: quella sinistra alla destra e così via.Un lungo serpente umano di piccoli nani. Tutti uniti tra loro.

giovedì 5 dicembre 2013

L'odore della naftalina

Come è cambiato l'odore della naftalina rispetto a quando ero adolescente. Ci ho pensato questa mattina nel prendere il maglione di lana con i suoi rombi azzurri, viola e bianchi. Per evitare le tarme e l'umidità nei cassetti mia moglie usa quella che chiamo la naftalina degli anni duemila, conservata in bustine super sigillate. Hanno profumazioni diverse, mendo intense come quelle del passato,  ma ugualmente efficaci e piacevoli da percepire. Ma, mentre andavo in macchina, sono tornato indietro negli anni. A quando ne avevo una decina e mia madre metteva nei cassetti quelle palline di colore bianco, che si consumavano nel tempo. Un odore inconfondibile; ti rimaneva addosso anche quando andavi tra la gente, ma nessuno ci faceva caso. Ancora oggi mi è già capitato di riavvertire quella profumazione d'un tempo. Mi sono girato pensando a mia madre, ma era solo una signora anziana con il cappotto a trequarti e il suo collo di volpe.

mercoledì 4 dicembre 2013

Che caldo oggi a Roma

Mercoledì, udienza generale dal Sommo Pontefice in piazza san Pietro. Migliaia di persone. Suoni, colori, voci. Tutti diversi. Gioia, attesa, speranze, preghiere. Quante mani allungate per poterlo toccare. Quanti tentativi per poter essersi fissati dal suo sguardo, che ha qualcosa di magnetico, speciale. Papa Bergoglio. La giornata romana è primaverile. Fa davvero caldo a dispetto dei giorni precedenti, che hanno visto la pioggia e il freddo avere la meglio. E' stata una grande fatica partire alle 3 del mattino per giungere puntuali all'appuntamento con il capo del cattolicesimo. Non ha parlato a lungo: mi aspettavo molto di più. Alcuni passaggi mi sono rimaste in mente: siamo risonanza di eternità e in cammino verso la resurrezione. Occorre approfondire questi concetti. Che caldo oggi a Roma, anche nel mio cuore.

martedì 3 dicembre 2013

Ottantatrè anni, ben portati

Musica natalizia in sottofondo. Ho trovato, tra i tanti cd ammucchiati, una raccolta di canti dal titolo quanto mai illuminante: “Veni, veni Emmanuel". E' del coro polifonico femminile "Samnium Concentus" di Campobasso diretto da Guido Messore. Dopo tanto rumore, un po' di quiete. Ogni tanto ci vuole anche questo. Oggi sono tranquillo, non perché ieri non lo fossi. Ma ti capitano certe giornate che ti senti più carico, più disposto a sopportare tutto e di più. Questa mattina ho parlato con una persona di 83 anni. Anzi sarebbe più corretto dire che mi sono limitato ad ascoltarlo. Quante cose sono capaci di dirti chi ha già quasi consumato del tutto il tempo della sua vita ancora a disposizione. Ci teneva a farmi capire che nonostante non sapesse leggere era riuscito a sistemare due figli che gli avevano regalato quattro nipoti. Ho provato serenità nell'averlo incontrato. Vorrei arrivare alla sua età con la stessa consapevolezza e non solo rispetto ai propri limiti. 

lunedì 2 dicembre 2013

Le scelte non fatte quando era tempo

A volte vorrei tornare indietro negli anni. Per correggere gli errori che ho commesso e magari cambiare il corso della mia vita. Da un po' di tempo a questa parte questa cosa mi ossessiona. Non credo di essermi ammalato, ma sicuramente ha lasciato il segno. Ripenso a quante scelte diverse avrei potuto fare e che invece non ho saputo e voluto fare. Ora ne pago le conseguenze. Sarebbe meglio non guardare indietro. Il problema è che ci si ferma a farlo senza accorgersene. E la mente corre, corre lacerando il tuo io. Quanti errori, ma senza errori si può mai crescere? Conservo nel portafogli un biglietto che ho preso una volta a una mostra per ricordare un anno dalla morte di don Oreste Benzi. C'è scritto: per stare in piedi bisogna stare in ginocchio.  

domenica 1 dicembre 2013

Prima domenica di dicembre e piove

Piove. Anzi continua a piovere insistentemente. Dal cielo cade acqua e sembra non stancarsi. Lunghi rivoli si formano per le strade per poi seguirsi il loro corso.  E' la prima domenica di dicembre e la prima d'Avvento. Ci mettiamo in attesa di colui che verrà. Un cero rosso è stato acceso, domenica dopo domenica: è il primo, ne mancano ancora tre. Una frase della lettera di San Paolo apostolo ai Romani, letta oggi in chiesa, mi ha sempre fatto pensare. «La notte è avanzata, il giorno è vicino». Mi spinge a riflettere. Non pretendo che possa essere condiviso da chi non è credente. San Paolo invita a gettare le opere delle tenebre e a comportarci onestamente, come in pieno giorno. Un consiglio che può essere rivolto a tutti, anche ai non credenti.

sabato 30 novembre 2013

La pizza del sabato sera

Ho le mani gelate mentre provo a scrivere. Sento il vociare di mia moglie e mia cognata alle prese con i preparativi con la pizza del sabato sera. E' un piacere sentire grattugiare le patate mentre una delle due dice all'altra: «Taglia sottile, mi raccomando». Non rinuncerei mai a sentire i loro battibecchi mentre sono impegnate a predisporre tutti gli ingredienti. «Comunque è mordida questa pasta». Subito la replica: «Non ti preoccupare hai fatto tutte le cose per bene». Tra poco uscirò per fare da autista all'altra cognata. Deve raggiungere l'ospedale per un controllo. Per evitare che le due lavoratrici impegnate con la pizza debbano fermarsi andrò io. Del resto in questo ultimo pomeriggio di novembre non ho nulla da fare. Intanto dal cortile si odono i gatti che miagolano: sono in amore! 

venerdì 29 novembre 2013

Si comincia

Inizia un nuovo viaggio. L'ennesimo a dispetto degli anni che passano e ti lasciano segni profondi. Che emozione stamane nella corsa contro il tempo tra neve, nebbia e temperature vicino allo zero. Poi, dopo l'ennesima galleria scavata nel cuore della montagna, il sole con la sua piacevole carezza. Aula di tribunale, con i suoi riti e le sue lungaggini. Il giudice nonostante la voce roca presenzia dal suo banco, il più alto, e dispensa giustizia e condanna. Un viaggio. Inizia oggi perché scrivere non fa male e apre la mente. E per non farci mancare nulla ci facciamo accompagnare dal sottofondo della mia raccolta musicale. Ho scelto per l'occasione "One day in your life". Niente male per cominciare.